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Spartaco n. 72

Marzo 2010

In difesa della scienza medica

Reazione capitalista e isteria contro le vaccinazioni

Vaccinazione contro l’H1N1 gratis e per tutti!

Assistenza medica gratuita e di qualità per tutti!

Dopo lo scoppio della “influenza suina” o influenza A (H1N1) in Messico lo scorso aprile, il virus si è diffuso in oltre 200 paesi, uccidendo, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), almeno quattordicimila persone alla fine di gennaio. Solo in Italia erano 4 milioni 293 mila i casi stimati di contagio dall’inizio della pandemia fino al 24 gennaio scorso e ci sono stati 235 decessi.

A dispetto della minaccia rappresentata dal virus H1N1, i governanti capitalisti, indifferenti alla salute e al benessere dei lavoratori e dei poveri, non sono stati in grado di garantire in modo efficace il rimedio principale contro l'epidemia: la vaccinazione. Negli Stati Uniti, malgrado numerosi avvertimenti da parte del governo e dei media sulla minaccia rappresentata dal virus, si sono viste migliaia di persone angosciate in fila in tutto il paese in attesa di vaccinazione a cui è stato semplicemente detto di andare a casa, perché le scorte erano esaurite.

Nel frattempo, in tutto il mondo gruppi antivaccinazione hanno continuato a diffondere ideologie antiscientifiche e reazionarie contro le vaccinazioni. Quando il Dipartimento della salute dello Stato di New York ha reso obbligatoria per un breve periodo la vaccinazione contro l’influenza stagionale e contro l’H1N1 per gli operatori sanitari, una misura sostenuta da noi marxisti, gruppi antivaccinazione hanno fatto leva sulle obiezioni sollevate da alcuni sindacati alla vaccinazione obbligatoria, sostenendo falsamente che minacciava i diritti individuali e che i vaccini sono pericolosi.

La realtà è che il virus dell'influenza, che ha un tasso di mutazione molto rapido, è una vera minaccia per la vita e il benessere di milioni di persone in tutto il mondo. Durante la pandemia mondiale di influenza del 1918-19, morirono circa 50 milioni di persone. Negli Stati Uniti, ogni anno muoiono circa 36 mila persone di influenza stagionale. A differenza dell’influenza stagionale, contro la quale molte persone hanno una certa immunità, l’H1N1 è un virus relativamente nuovo a cui molte persone non sono mai state esposte, perciò hanno poca o nessuna immunità nei confronti di questo virus. I bambini sani e i giovani adulti sono a rischio, ma il virus è particolarmente pericoloso per le donne in gravidanza, gli anziani e coloro che hanno il sistema immunitario indebolito o hanno malattie preesistenti come il diabete, l'asma o malattie cardiache e polmonari. Sebbene il tasso di mortalità del virus H1N1 sia stato finora piuttosto basso, il virus ha il potenziale per diventare molto più letale.

Le priorità per la vaccinazione sono state fissate per le fasce vulnerabili della popolazione. Ma ciò che è necessario è la produzione di abbondanti quantità di vaccino per inoculare una quantità sufficiente della popolazione in modo da produrre ciò che i professionisti della sanità pubblica chiamano la “immunità di branco”. Più alta è la proporzione di individui immuni, minore è la probabilità di diffusione della malattia. Tuttavia, nessun vaccino influenzale H1N1 era disponibile fino alla prima settimana di ottobre. Delle 195 milioni di dosi necessarie negli Stati Uniti per lottare efficacemente contro l'influenza H1N1, solo 51 milioni erano disponibili entro la quarta settimana di novembre: ciò in aggiunta alle carenze sostanziali di vaccino contro l'influenza stagionale. Ci sono stati casi di persone che mentivano sulla loro età e donne che facevano finta di essere incinte, per potersi vaccinare. In Italia lo Stato ha acquistato 24 milioni di dosi di vaccino, ne ha distribuite sul territorio oltre 10 milioni, ma meno del 9 per cento sono state effettivamente utilizzate. Ciò è il risultato di vari fattori concomitanti: un comprensibile scetticismo generalizzato nei confronti delle campagne orchestrate dai governi o dalle istituzioni statali, soprattutto quando associate alla percezione che grandi compagnie farmaceutiche ne trarranno lauti profitti; il crescente diffondersi, soprattutto tra la piccola borghesia, di “medicine” alternative legate a ideologie reazionarie, “naturiste” e antiscientifiche; un’informazione confusa e contraddittoria propagata dai massmedia. Sotto il capitalismo, la medicina è inevitabilmente guidata dal profitto, non dai bisogni della società. Poiché la produzione di vaccini non garantisce grandi profitti, le aziende farmaceutiche sono riluttanti a investirvi. Nel 1967, c'erano 26 aziende produttrici di vaccini negli Stati Uniti, oggi ce ne sono solo quattro. Piuttosto che investire in tecnologie più efficienti in grado di produrre vaccini più rapidamente, queste società continuano a utilizzare la stessa tecnologia antiquata e a basso rendimento di cinquant’anni fa. Allo stesso tempo, i servizi sanitari vengono continuamente ridotti con tagli ai bilanci, licenziamenti dei lavoratori della sanità e chiusura di ospedali e cliniche.

Mentre la ricerca per lo sviluppo di vaccini viene finanziata col contagocce, la classe dominante imperialista in particolare negli Stati Uniti pompa miliardi nella ricerca per la guerra batteriologica e nella lotta al “bioterrorismo”, che è stata montata nel contesto della reazionaria “guerra al terrore” dei governi. Come ha scritto il giornalista Arthur Allen nel suo libro del 2008, Vaccine: The Controversial Story of Medicine’s Greatest Lifesaver [Vaccini: storia controversa del più importante medicinale salvavita]:

“Non c’è prezzo troppo alto per tutto ciò che è associato alla parola magica: ‘terrorismo’. Il Congresso ha autorizzato un finanziamento di 1,9 miliardi di dollari per creare e mantenere una riserva di vaccini contro il vaiolo e di 1,4 miliardi di dollari per delle scorte di un nuovo vaccino contro l’antrace. Dal 2002 al 2006 ha speso 33 miliardi di dollari per la biodifesa. Eppure nel 2003, il NIH [National Institute of Health – Istituto nazionale per la salute americano] ha investito meno di 70 milioni di dollari nella ricerca per il vaccino dell’influenza”.

Sotto il capitalismo, anche se sarebbe materialmente possibile fornire assistenza medica di qualità a tutti, la disponibilità e la qualità delle cure sanitarie a disposizione dei lavoratori sono subordinate alla legge del profitto, con l'assistenza sanitaria che è razionata sulla base di criteri di classe, razza e sesso. A New York, i vaccini sono stati sottratti agli ospedali e alle scuole che ne hanno bisogno più degli altri per garantire la salute dei ricchi banchieri di Goldman Sachs e Citigroup.

Noi siamo per un’assistenza sanitaria gratuita e di qualità per tutti, compreso il pieno accesso all'aborto e alla contraccezione. Noi lottiamo per la medicina socializzata, l'espropriazione delle cliniche e ospedali privati e delle aziende farmaceutiche, che rappresentano una minaccia immediata al benessere di quasi tutti in questo paese. Il nostro obiettivo è la mobilitazione della classe operaia in una lotta per queste rivendicazioni, come parte della lotta per la rivoluzione socialista contro il marcescente ordine capitalista. Un’economia socialista razionale, pianificata a livello internazionale, dedicherebbe le risorse necessarie a garantire che la popolazione riceva vaccinazioni e cure mediche di qualità in modo tempestivo. Ingenti risorse sarebbero investite nella ricerca scientifica, a beneficio di tutta la società.

Misticismo e isteria contro le vaccinazioni

Anche se la scienza medica è ben lungi dal poter curare tutte le malattie, ha reso possibile il controllo, attraverso la vaccinazione, di molte malattie infettive che erano flagelli orrendi nei secoli passati. Fino a quando non furono introdotti i vaccini in grado di fermarle, malattie come il morbillo, la poliomielite, la difterite e la parotite erano diffuse in tutto il mondo. Prima che fosse debellato, il vaiolo minacciava il 60 per cento della popolazione mondiale, uccidendo un malato su quattro (circa 500 milioni di vittime nel solo ventesimo secolo), riempiva di cicatrici o rendeva ciechi la maggior parte dei sopravvissuti ed eludeva ogni forma di cura. Negli Stati Uniti, l'epidemia di polio del 1952 contagiò circa 58 mila persone uccidendone più di 3 mila e lasciando una scia di terrore e di paralisi. Fino al 1963, quattro milioni di persone contraevano il morbillo ogni anno, in centinaia ne morivano e migliaia erano rese disabili per tutta la vita a causa di encefaliti dovute al morbillo.

I vaccini hanno salvato la vita a molti milioni di persone in tutto il mondo. Questo progresso “miracoloso”, realizzato grazie alla medicina scientifica, confuta i principi fondamentali del movimento antivaccinazione, che è basato su un’ideologia reazionaria e superstiziosa. Ostili all’immunizzazione, i gruppi evangelici antivaccinazione come Generation Rescue, Age of Autism, il National Vaccine Information Center e PutChildrenFirst.org, sono del tutto disposti a lasciare che milioni di persone povere nei paesi del Terzo mondo muoiano di malattie che si possono prevenire. E' la stessa mentalità che hanno i leader del Sud Africa, come l'ex presidente Thabo Mbeki, che per anni ha negato che l'Aids fosse provocato da un virus, sostenendo “rimedi” naturali come erbe, vegetali e aglio al posto dei farmaci antiretrovirali.

Per sostenere la loro tesi, i gruppi antivaccinazione affermano che i vaccini sono inefficaci e dannosi all'organismo. Prendono spunto dai razzisti antiscientifici e dagli antisemiti dell’inizio del secolo scorso, come il mistico Rudolf Steiner, che fondò il movimento Waldorf, o come Reuben Swinbourne Clymer, che fu vice presidente della Società antivaccinazione d’America nel 1902. Come ha scritto Arthur Allen in Vaccine, Steiner vedeva “il corpo come un tempio, il sangue come un fluido divino e i vaccini come un inquinamento spirituale”. Credeva che i “biondi con gli occhi azzurri stavano scomparendo dal mondo, perché erano ‘più deboli fisicamente e mentalmente più forti’ delle ‘persone scure’”.

Il libro del 1957 di Clymer, The Age of Treason [L’età del tradimento], la bibbia dei “medici” ciarlatani, è un’arringa contro la vaccinazione, il controllo delle nascite, gli additivi alimentari, i farmaci che alterano l'umore e “il meticciato”: “I nemici di Dio e degli uomini ... hanno usato o vogliono usare le vaccinazioni per distruggere l'equilibrio mentale e rendere impossibile alla mente dei bambini di svilupparsi oltre un titolo di studio più o meno idiota o da robot”. Diede la colpa di questi “mali” ai “militanti socialisti e ai nemici di Dio e dell'uomo, molti dei quali sono dichiaratamente ebrei”.

I fanatici antivaccinazione citano aneddoti per associare falsamente i vaccini all'autismo. Sostengono che i vaccini sono dannosi al sistema immunitario e che il thimerosal, un derivato del mercurio usato in passato come conservante nelle fiale multidose di vaccini, sia la causa dei danni cerebrali nei bambini autistici. I sintomi dell’autismo, che molti scienziati ritengono sia una malattia genetica, diventano evidenti intorno all'età di due anni, che è casualmente la stessa età in cui i bambini ricevono vaccini multipli. Attendibili studi scientifici in diversi paesi, che hanno coinvolto centinaia di migliaia di bambini, non hanno trovato alcun legame tra i vaccini o il thimerosal e l'autismo. Bambini non vaccinati hanno sviluppato l’autismo nella stessa proporzione dei soggetti vaccinati, e la diffusione dell'autismo è rimasta la stessa, dopo che il thimerosal è stato rimosso dai vaccini nel 2001.

Il mito del legame tra vaccini e autismo è sbandierato da politici di entrambi i partiti del capitalismo americano, dal congressista repubblicano Dan Burton, un convinto sostenitore della truffa della “medicina alternativa”, ai senatori democratici John Kerry e Robert F. Kennedy Jr. Contribuendo alla crociata, i mezzi di comunicazione hanno fornito ai fanatici antivaccinazione un palcoscenico di cui si sono serviti per spargere il loro veleno. Vogliono creare un “dibattito” che non esiste, proprio come cercano di fare i mistici sostenitori dell’Intelligent Design [“Progetto intelli-gente”, una variante pseudoscientifica di creazionismo].

A questa campagna si accoda volentieri una fetta della sinistra. In Italia è il caso ad esempio dei sedicenti “trotskisti” del Partito di alternativa comunista (Pdac), che in un articolo hanno scritto che l’influenza suina era solo “Un virus massmediatico”, sforzandosi di insinuare i “rischi del vaccino: questi sconosciuti” e riciclando esempi già confutati, da sempre utilizzati ad arte dai reazionari che si oppongono a lle vaccinazioni. Come ad esempio “una campagna di vaccinazione di massa che [negli Stati Uniti nel 1976] ebbe esiti devastanti. Vi furono più morti in conseguenza del vaccino che in conseguenza del virus h1n1” (Progetto comunista, ottobre 2009). Guarda caso, la “fonte” citata dal loro articolo è… il Daily Mail, un giornale scandalistico di destra inglese di pessima reputazione. L’altra “fonte” citata dal Pdac sono le Edizioni Salus, che oltre a pubblicare ciarpame omeopatico e naturistico, diffondono spazzatura che propaganda la “Armata Bianca” cioé “un movimento ecclesiale per ricordare la soppressione della vita dei non nati e per difendere la vita dei nascituri”, il “Trattato della vera Devozione alla SS. Vergine Maria” o “San Raffaele Arcangelo: Medicina di Dio”.

La scienza come una candela nel buio

A parte reazioni minori, i vaccini sono molto sicuri. Sicuramente non sono minimamente pericolosi in confronto alle malattie altamente contagiose che prevengono (e contrariamente alla mitologia popolare, i vaccini contro l'influenza non causano l'influenza). Non potrebbe esserci migliore dimostrazione dell'efficacia dei vaccini del fatto che molti killer spietati come la difterite e il morbillo sono rari e spesso sconosciuti ai giovani genitori.

Ironia della sorte, la virtuale scomparsa di queste malattie, ha dato ai fanatici antivaccinazioni argomenti per far leva sull’ignoranza, sostenendo menzogne come: le malattie infettive non sono mortali e i vaccini rappresentano una minaccia. Invece negli Usa circa 20 Stati concedono esenzioni dalle vaccinazioni infantili per motivi religiosi. A causa del calo delle vaccinazioni infantili, molte malattie pericolose stanno minacciosamente tornando a far capolino. Per esempio il numero di casi di pertosse (tosse convulsa), una malattia batterica molto contagiosa che può essere letale per i neonati, è passato da mille nel 1976 a 26 mila nel 2004 e ci sono stati diversi casi mortali di meningite in bambini non vaccinati.

Molti oggi non ricordano più gli scienziati che hanno sviluppato i vaccini salvavita. Nel 1950, quando il dott. Jonas Salk, il pioniere della virologia che sviluppò il primo vaccino sicuro ed efficace contro la poliomielite, una malattia che all’epoca era devastante, venne giustamente accolto come un eroe e il suo nome divenne famoso in ogni famiglia. I cittadini di Winnipeg, una località dove vi fu una grave epidemia di poliomielite nel 1953, riconoscenti gli mandarono un telegramma di oltre sessanta metri, con più di 7 mila firme. Salk non brevettò il suo vaccino, convinto che avrebbe dovuto essere a disposizione di tutti. Alla domanda su chi detenesse il brevetto, rispose: “Beh, la gente! Non c’è brevetto. Si può brevettare il sole?” Salk non ricevette mai il Premio Nobel per la sua scoperta scientifica. Ma come ricompensa del suo umanesimo idealista, venne schedato dall'Fbi. Oggi che la maggior parte di queste malattie mortali non sono che un lontano ricordo, scienziati come il dottor Paul Offit, un ardente difensore dei vaccini e coinventore di un vaccino contro il rotavirus, una malattia che provoca diarrea e uccide 600 mila bambini ogni anno nel mondo, sono bersaglio di vili attacchi e minacce di morte da parte degli oppositori dei vaccini.

Tra i corifei delle campagne contro le vaccinazioni ci sono omeopati, agopuntori, chiropratici e altri ciarlatani che si oppongono alla medicina basata sulla scienza. Sul suo sito web, l’Associazione internazionale dei chiropratici promuove un opuscolo intitolato La vaccinazione: 100 anni di seria ricerca dimostrano che i vaccini rappresentano un assalto della medicina al sistema immunitario. Secondo Arthur Allen, quando nei primi anni Novanta il National Vaccine Information Center (che allora si chiamava Dissatisfied Parents Together [Genitori insoddisfatti uniti]), stava per andare in bancarotta, è stato salvato da un’importante donazione fatta da un’organizzazione di chiropratici. Purtroppo, questi venditori di fumo sono diventati una fonte di “cure” per un ampio settore della popolazione.

L’isteria contro i vaccini, col suo carico d’irrazionalità e pregiudizi antiscientifici volti a spaventare, ricorda la campagna del 1950 contro la fluorizzazione delle acque pubbliche negli Stati Uniti, una misura di prevenzione della carie che venne dipinta come un complotto comunista per controllare la mente e inquinare i “preziosi fluidi corporei” della popolazione. Il dott. Stephen Barrett di Quackwatch.org fa notare che “i chiropratici furono in prima linea in battaglie politiche contro la fluorizzazione”. (Forse pensavano che si potesse guarire la carie manipolando la colonna vertebrale!)

La religione, promossa e abbracciata da interi settori della borghesia, fornisce un’ideologia che cerca di armonizzare interessi di classe conflittuali, mantenendo allo stesso tempo la società saldamente ordinata: il capitale al di sopra del lavoro, il bianco al di sopra del nero, l'uomo al di sopra della donna. Crea un terreno fertile per le ideologie retrograde e antiscientifiche, tra cui il creazionismo, che mette in dubbio i fatti accertati della selezione naturale darwiniana, la forza motrice dell'evoluzione. Circa il 46 per cento degli americani crede nel mito biblico della creazione, mentre il 79 per cento crede negli angeli. In Italia è la Chiesa cattolica che ha svolto storicamente il ruolo più rilevante di opposizione a qualunque progresso scientifico confligga con i suoi principi medievali:. Si oppone all’introduzione della pillola abortiva RU486 e all’aborto in genere, alla ricerca sulle cellule staminali, all’uso dei preservativi per prevenire l’Aids, all’’eutanasia. In ossequio al principio cattolico che la sofferenza è un dono di Dio, l’Italia è tra i paesi che utilizzano di meno antidolorifici e analgesici, persino nei malati terminali.

L'aumento di religiosità ed atteggiamenti antiscientifici sono aiutati dal declino nell’istruzione nelle scuole pubbliche, soprattutto nelle scienze di base. L'ultima volta che la classe dirigente degli Stati Uniti diede il via ad un intenso sforzo per promuovere l'istruzione scientifica fu dopo che l'Unione Sovietica lanciò nello spazio il suo satellite Sputnik I nel 1957. La paura di un vantaggio sovietico nella tecnologia militare spinse il presidente Dwight Eisenhower a chiedere un programma di un miliardo di dollari per migliorare l'educazione scientifica e ad adottare il National Defense Education Act nel 1958. Il creazionismo fu messo da parte e la neonata Biological Science Curriculum Study introdusse l'evoluzione nei nuovi libri di testo delle scuole superiori. Ma per decenni, gli Stati Uniti hanno visto una marea crescente di reazione ideologica che è peggiorata in seguito alla distruzione controrivoluzionaria dello Stato operaio degenerato sovietico nel 1991-92, che ha dato un notevole impulso al delirio religioso.

L'ideologia arretrata che alimenta il movimento antivaccinazioni è condivisa dagli oppositori dell'aborto e dell’agricoltura geneticamente modificata. Per anni, la gerarchia della Chiesa cattolica ha “discusso” se fosse peccato vaccinarsi contro la rosolia, il cui vaccino veniva coltivato su cellule ottenute da feti abortiti. Sulla stessa base ideologica, fino a poco tempo fa negli Stati Uniti erano vietati i finanziamenti federali per la ricerca sulle cellule staminali, potenzialmente salvavita. In Gran Bretagna, il principe Carlo, farneticando sugli alimenti geneticamente modificati, ha detto: “credo che questo tipo di manipolazione genetica porta l'umanità in ambiti che appartengono a Dio, e a Dio solo”. Nella sua opposizione a una tecnologia che rende qualitativamente migliori e più abbondanti i raccolti, questo relitto del medioevo è disposto a far morire di fame milioni di persone.

Sanità pubblica e diritti individuali

Lo scorso agosto, il commissario per la salute dello Stato di New York ha emanato una direttiva che rendeva obbligatoria la vaccinazione contro l'influenza stagionale e l’influenza H1N1 per tutti gli operatori sanitari entro la fine di novembre. Vari sindacati dei lavoratori della sanità hanno contestato la direttiva e alcuni hanno fatto opposizione legale, sostenendo che l'ordinanza violava i loro diritti civili. Un giudice ha fermato la direttiva, che poi è stata sospesa dallo Stato per mancanza di vaccini.

Noi siamo favore di questa direttiva, ora purtroppo annullata, come misura di salute pubblica che avrebbe protetto coloro che si fossero vaccinati e prevenuto l'ulteriore diffusione della malattia, soprattutto tra i pazienti ospedalieri le cui condizioni di ricovero sono aggravate dall’infezione. Poiché la “immunità di branco” non sempre può essere ottenuta su base volontaria, le misure di sanità pubblica sono talvolta drastiche e invadenti, ma spesso necessarie per raggiungere tale livello di immunità e salvare vite umane. Vi sono spesso momenti in cui la salute pubblica e i diritti individuali confliggono. Ma essere vaccinati non viola alcun diritto individuale, se non il “diritto” di diffondere l'infezione. Misure appropriate, come lavarsi le mani e l'uso di guanti e maschere sono da decenni pratiche obbligatorie standard negli ospedali. Ogni Stato richiede già che gli operatori sanitari siano vaccinati contro il morbillo, la parotite e la poliomielite. Periodi di quarantena sono a volte prescritti per le persone con pericolose malattie infettive. Alcuni dei maggiori progressi compiuti in materia di salute sono stati realizzati grazie a misure di sanità pubblica come l'acqua potabile, i miglioramenti igienici e le vaccinazioni.

Vi sono ragioni più che sufficienti per diffidare dei governi capitalisti. Ma l'isteria antivaccinazioni non ha nulla a che vedere con una “sana” sfiducia nei confronti dello Stato. Piuttosto, è motivata da pregiudizi antiscientifici.

Il fatto che dei dirigenti sindacali che hanno ceduto su tutti i fronti ai padroni in tema di salute e di pensioni, si atteggino a difensori dei loro militanti, mobilitandoli per una campagna reazionaria contro le vaccinazioni, testimonia del fallimento politico della burocrazia sindacale. Il movimento sindacale dovrebbe invece esigere che tutti i lavoratori della sanità abbiano a loro disposizione i vaccini contro le malattie prevenibili cui sono esposti. I sindacati dovrebbero opporsi ai crescenti attacchi contro la possibilità per il personale sanitario di assentarsi per malattia, senza subire controlli vessatori e pesanti decurtazioni salariali. I congedi per malattia non devono essere sottoposti ad alcuna condizione e devono poter essere illimitati e a stipendio pieno. I sindacati devono essere in prima linea nella lotta per l'assistenza sanitaria gratuita per tutti. Queste lotte sono parte della lotta per forgiare un partito d'avanguardia del proletariato, che si impegnerà a combattere l'arretratezza sociale all'interno del movimento operaio e difenderà il primato della scienza sulla superstizione.

Dove c'è un vero e proprio scontro tra il principio dei diritti individuali e quello della sanità pubblica, la soluzione può essere raggiunta solo con un attento esame della minaccia specifica che ne deriva per la salute. Nei primi anni Ottanta, quando si stava diffondendo la mortale epidemia dell’Aids, i funzionari della sanità pubblica proposero di chiudere i bagni gay a San Francisco. La nostra reazione iniziale fu di chiedere: “Governo fuori dai bagni gay!” Era sbagliato. Si trattava di una questione di vita o di morte. Quando i pompieri ti sfondano la porta per spegnere un incendio, non li denunci certo per violazione di domicilio! Alla base della chiusura dei bagni gay c’era la necessità di rallentare la diffusione dell’Aids che aveva già raggiunto ritmi esponenziali e inoltre bisognava far sapere ai gay che correvano grossi rischi. Correggendo la nostra posizione sbagliata, nell’articolo “L’agonia dell’Aids” (Women and Revolution, n. 35, estate 1988) abbiamo scritto:

“Nella società capitalista, la ‘salute pubblica’, come ogni altra cosa, è intrisa di pregiudizi di classe, razza e sesso. All'inizio del secolo, i funzionari della sanità davano agli immigrati e ai poveri la colpa della diffusione di malattie come la sifilide e la gonorrea, che sostenevano (falsamente) essere diffuse tramite le fontane pubbliche. Ma i poteri straordinari concessi per legge ai servizi di sanità pubblica sono necessari per combattere le malattie. Una lotta che spesso implica un’interferenza abbastanza brutale dello Stato nella vita privata”.

Un altro esempio di una simile intrusione necessaria si verificò nel 1967 quando l'Organizzazione mondiale della sanità lanciò una vittoriosa campagna per liberare l'umanità dal virus del vaiolo. Per undici anni, operatori sanitari armati di vaccino e siringhe, setacciarono città e villaggi remoti in tutta l'Africa e l'Asia cercando casi di vaiolo e persone che erano state a contatto con individui infetti. Irrompevano nelle case e vaccinavano intere famiglie, volenti o nolenti. Nick Ward, un funzionario della Organiz-zazione mondiale della sanità in Bangladesh, ha descritto la sua squadra come “una banda di vigilantes, circa quaran-taquattro bianchi, stranieri infedeli poco sensibili ai punti più delicati del credo musulmano ... Abbiamo quasi perso qualcuno dei nostri. Uno è stato ucciso da una freccia in India. Ad un altro hanno spaccato la testa con una mannaia” (citato da June Goodfield, Quest for the Killers, [Caccia al killer], 1985). Il tempo era decisivo per il successo della campagna, e in caso di resistenze, il ricorso alla forza era la via più rapida. Nel 1979 il vaiolo è stato cancellato dalla faccia della terra, una delle più grandi conquiste del Ventesimo secolo.

Salute pubblica e manipolazioni dei governi

Il controllo delle malattie è una questione tanto sociale quanto scientifica. Sotto il capitalismo, i profitti dei giganti farmaceutici e assicurativi vengono prima della salute pubblica, che porta il marchio indelebile del bigottismo reazionario della società capitalista. Il capitalismo ha fatto della medicina una merce, come di ogni altra attività produttiva umana. Come spiegava Marx, ogni merce ha un duplice valore. Possiede un valore d'uso, che consiste nella sua capacità di soddisfare bisogni reali o presunti degli esseri umani (e quale bisogno è più diffuso e fondamentale che quello di alleviare sofferenze e malattie?) e possiede un valore di scambio, proporzionale alla quantità di lavoro sociale che incorpora, incluso il plusvalore di cui si appropria la classe capitalista. L’operazione del chirurgo o un cocktail di antiretrovirali contro l'Aids, devono trovare un compratore che abbia denaro sufficiente a generare un profitto adeguato per il capitalista. E' per questo che il capitalismo lascia morire milioni di malati di Aids e di altre malattie, spesso perfettamente curabili, nei paesi del cosiddetto “terzo mondo”.

Nella famigerata sperimentazione di Tuskegee, 400 neri del Sud degli Stati Uniti infetti di sifilide, ai quali non fu mai rivelata la loro malattia, furono lasciati senza cure per circa 40 anni e poi fatti morire per permettere ai “ricercatori” di vedere le devastazioni provocate dalla malattia non curata mentre distruggeva i loro corpi e le loro menti. La bigotta di destra Norman Podhoretz si è scagliata contro i finanziamenti pubblici alla ricerca di un vaccino contro l’Aids, scrivendo: “Sanno che, in nome della compassione, sanzionano socialmente ciò che si può descrivere solo come abietta degradazione?” A tutt’oggi, il governo Usa rifiuta di finanziare i programmi per sostiture gli aghi di siringa che aiuterebbero a prevenire la diffusione dell'Hiv/Aids tra gli eroinomani. Da molti anni i conservatori sono impegnati in una guerra per impedire la vaccinazione obbligatoria delle studentesse contro il papillomavirus umano (Hpv), perché “promuove la promiscuità”. L’Hpv è una delle più comuni malattie trasmesse sessualmente, una delle cause principali del tumore al collo dell'utero che uccide circa cinquemila donne ogni anno. Il vaccino ha dimostrato di essere straordinariamente efficace. I fanatici di destra dicono alle donne: praticate l'astinenza o morite pure!

Prendendo a pretesto la pandemia di “influenza suina”, i governi di tutto il mondo hanno manipolato ai propri fini le misure di salute pubblica. Diversi governi hanno imposto irrazionali divieti all’importazione di suini vivi. In Egitto, il governo ha fatto abbattere i 300 mila maiali del paese, anche se il virus non è trasmesso dai maiali. L'abbattimento dei maiali è un elemento dell’oppressione della minoranza cristiana copta, l'unico gruppo che alleva e consuma suini. In questo modo il governo egiziano ha provocato un disastro sanitario a tutti gli effetti: gli allevatori di maiali, i copti noti come zabaleen (spazzini) che raccolgono gran parte della spazzatura in città, hanno lasciato che i rifiuti si ammucchiassero nelle strade del Cairo, non potendo fare più il loro lavoro perché privi dei maiali che divorano i rifiuti organici. In Ucraina invece il governo ne ha approfittato per vietare i raduni pubblici e le manifestazioni nel periodo precedente alle elezioni di gennaio.

Come materialisti storici e socialisti scientifici, noi lottiamo per una rivoluzione socialista mondiale che sottrag-ga i mezzi di produzione all’avida classe capitalista. Su scala internazionale, questo porrebbe le basi materiali per un mondo comunista libero dallo sfruttamento e dall’oppressione. Allora, tutte le conquiste positive della scienza moderna potranno essere utilizzate per porre le basi di un’espansione qualitativa della ricerca scientifica, dello sviluppo tecnologico e della produzione, che sarebbero tutti messi al servizio dell'umanità. La pseudoscienza che oggi viene usata per giustificare e difendere il dominio capitalista sarà cestinata. In un discorso del 1925, “Materialismo dialettico e scienza”, il leader bolscevico Leone Trotsky disse:

“Per soddisfare i suoi bisogni la società deve conoscere la natura. Ma la società ha anche bisogno di affermare il suo diritto ad essere come è, ha bisogno di giustificare le sue istituzioni specifiche, prime fra tutte le istituzioni della classe dominante, proprio come in passato doveva giustificare la servitù della gleba, i privilegi di classe, le prerogative monarchiche, l’eccezionalismo nazionale, ecc. La società socialista accoglie con profonda gratitudine l'eredità delle scienze positive, scartando, come è suo diritto, tutto quello che è inutile per conoscere la natura, ma che serve soltanto a giustificare la disuguaglianza tra le classi e ogni altra falsità storica”.

Adattato da Workers Vanguard n. 948, 4 dicembre 2009

 

Spartaco N. 72

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Marzo 2010

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